Avrei voluto postare prima questa seconda ed ultima parte del post ma la sorte avversa ha fatto di tutto per impedirmelo. Spero di riuscirci almeno oggi dato che, per vostra fortuna, questo atto conclusivo sarà rapido ed indolore!
- Un polpo alla gola di Zerocalcare - Finalmente parliamo un po' di carta e inchiostro. Un polpo alla gola però non è un libro, ma un albo a fumetti, l'ultima fatica di Zerocalcare, geniale narratore delle anomalie della vita quotidiana e insuperabile "perculatore" delle debolezze e delle nevrosi della generazione a cui appartiene ovviamente anche la sottoscritta. Questo suo secondo lavoro è una storia, divisa in un trittico, sulle paranoie e i segreti, sui sensi di colpa che ti fanno venire per l'appunto il temibilissimo "polpo alla gola". In ognuna delle tre parti assistiamo ad una diversa fase della crescita dei tre amici protagonisti, mentre le loro avventure - farcite con spassosissime citazioni dell'universo un po' trash della cultura pop tipica degli anni 80 - vengono riportate con un'irresistibile esasperazione tragicomica. Nel mio caso l'affinità anagrafica aiuta di sicuro, ma credo che il talento di questo ragazzo vada ben al di là. Comunque le recensioni della crta stampata non mi escono bene come quelle dei film, perciò per capire di cosa parlo fatevi un giro sul suo blog!
- La parte degli Angeli (The Angels' Share) - L'ultimo e ottimo film di Ken Loach, cineasta inglese celebre per la sua capacità di fondere tematiche sociali e commedia. Quello che io trovo straordinario dei suoi film è il fatto che riescano a mostrare la verità di alcune realtà sociali, e a far riflettere su di esse, senza però far mancare allo spettatore l'intrattenimento vero e proprio. Non è da tutti riuscire a rappresentare la società nella sua parte più disfunzionale e i suoi ingranaggi marci facendo allo stesso tempo del grande cinema d'autore. La parte degli Angeli è la definizione con cui si indica il 20% di alcol che ogni hanno evapora disperdendosi nell'aria durante la lavorazione nelle distillerie e questo è tutt'altro che un film religioso. Il protagonista è Robbie, un piccolo delinquente della periferia di Glasgow, che riesce ad evitare l'ennesima condanna al carcere perché sta per diventare papà. Il giovane comunque scontare una pena facendo servizi socialmente utili. Il suo supervisore è un grandissimo appassionato di whisky e scopre ben presto che il ragazzo ha un palato straordinario e un gusto ben al di fuori dell'ordinario per questo particolare "nettare". Per Robbie, che vuole lasciarsi alle spalle il passato e prendersi cura della sua neonata famiglia, si tratterà di un vero e proprio dono che gli permetterà di riscattarsi a modo suo. Un inizio abbastanza aggressivo ci introduce ad una rocambolesca e scanzonata avventura, che diverte ma fa al contempo pensare. Una bella storia che parla di forza di volontà e speranza, saltando senza esitazione l'ostacolo dei cliché. C'è un altro film che ho visto a dicembre, ma non è ancora uscito in Italia e inoltre è tratto da uno dei libri preferiti, quindi ho deciso di dedicargli un post a parte che spero di riuscire a scrivere al più presto!
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